A FIOR DI LABBRA

Sento un sapore strano sulle labbra. Me le succhio per capire cosa possa essere questo curioso riverbero di gusto. Ho la strana sensazione di essere più rallentato del solito questa mattina. Mi sarei fermato volentieri su un muretto per guardare la gente camminare sotto il sole. Ma che cazzo di gennaio ci è capitato? Dove sono le piogge, il vento, il freddo? Qui si può girare per i vicoli in maglietta, e cercare le onde con una vaga ombra di libertà. Fermare un attimo piccolissimo e gestirlo con parsimonia. Avrei fermato qualcuno solo per scambiare due chiacchiere. Uno qualsiasi di quegli sguardi che mi hanno attraversato. Chissà cosa avranno pensato di questo barbone con l'occhio acquoso! Sarebbe bello farlo sul serio quando ci salta in testa....senza valutare troppo reazioni e rifiuti. Mi sono passati vicino tanti di quegli involucri senza profondità, che la tentazione di metterci le mani dentro è stata troppo forte. E allora mi sono leccato le dita, una a una, e sentito le unghie sotto i denti. Un ragazzino in bicicletta si è avvicinato al mio muro-trespolo e mi ha chiesto: "Hai fame?".

Non ci avevo pensato che potesse essere davvero fame quella che mi annodava lo stomaco.

"Si, ho fame!", avrei risposto con tutta la lucidità di questo mondo...e invece mi sono alzato dal muretto, ho allungato la mano e ho chiesto: "Vuoi assaggiare?".

Il ragazzino mi ha guardato perplesso e mi ha chiesto: "Ma sei scemo?" e ridendo e volato via in sella al suo bolide tutto raggi e ipotesi.

Spesso me lo sono chiesto. Sono scemo? Credo semplicemente che il mio occhio veda le cose da una prospettiva diversa. Ed ecco che torna quel maledetto sapore che non riconosco.

Chi sei?