Forse non sai chi sei o cosa vuoi dalla tua cazzo di vita.
Forse lo sai fin troppo bene, ma ti piace troppo rompere l'anima al prossimo.
In questo caso il PROSSIMO SONO IO!
Il tuo sorriso mi spiazza e mi tormenta anche quando non ci sei.
Odio le smancerie da innamorati.
Vorrei prenderti a cazzotti sul muso strafottente e poi scoparti tutta la notte come piace a te.
Anche cambiando l'ordine dei fattori non sarebbe male il programmino della serata.
Odio le telefonate lunghe al cellulare.
Sempre odiate.
E odio le suonerie sceme e il volume alto.
Eppure per te ho alzato il volume del mio cellulare per sentire la tua chiamata e ho scaricato un brano scemo di Adele per sentirmi più vicino a quel momento sospeso tra silenzi che non oso riempire.
Sono davvero alla frutta...marcia.
Odio te che non sai dire le cose come stanno.
E prenderei a calci il mio culone scemo che non ti manda a cagare una volta per tutte.
Ares...Ares delle mie brame...cosa mi chiami a fare?
Non pensavo di ricevere una telefonata dopo solo pochi giorni dal nostro speciale capodanno tra le nevi. Insomma, alla fine stiamo parlando di un ragazzo seriamente fidanzato con una fanciulla emigrata in Spagna per motivi di studio e che, non si sa bene perché, ha ceduto a una piccola tentazione della carne.
Non ci siamo detti molto in quei momenti.
A cosa servono le parole?
Per questo la sua telefonata mi ha sorpreso e spiazzato.
Non voglio fare il terzo incomodo di nessuno.
Sono allergico a certe situazioni spiacevoli.
La toccata e fuga va benissimo...ma se devo essere la nave scuola di un semidio confuso...allora le cose cambiano parecchio.
Siamo rimasti sull'ipotesi di un possibile futuro incontro.
Io vado da lui a Torino?
Perché no!
Ho scoperto che da parte di padre è di origini sarde.
Ma allora è vero quel che si dice sulla dotazione di tal popolo o sono io il fortunato?