IL MIO JESUS

Un po' di amarcord anche per questo post.

Mi ha scritto Jesus dopo aver letto il mio omaggio alla nostra gioventù mai dimenticata.

E' arrivato a me grazie a un'amica in comune che mi seguiva in silenzio e senza commentare mai per non sbilanciarsi troppo.

Sapere che c'è un pubblico femminile, discreto e silenzioso, mi stimola e lusinga.

L'apparizione di Jesus mi ha sconvolto ed emozionato.

Ci siamo raccontati un po' di cose.

Qualche momento si imbarazzo, qualche risata, la promessa di rivederci al più presto.

Sarà ancora bello come lo ricordo?

Un Jesus con i capelli biondi, il pizzetto e gli occhi verdi.

Il nomignolo è nato così...immaginandolo come un'icona di bellezza e soavità.

Ricordo anche le docce in caserma.

La promiscuità virile, la complicità, il nonnismo, l'attrazione per un commilitone...ricordo che passai dal tenente per avere un permesso e seguendo i consigli di un veterano, ci andai con i pantaloni gonfi e attilati.

Per un pompino era capace di mandarti a casa senza troppe cerimonie.

Non sapevo se credere o meno alle voci che circolavano nelle camerate della caserma.

Tutto capitò nel modo più naturale.

Sapeva come muoversi e cosa fare.

Mi lasciai andare e mi presi il mio permesso.

Un metodo facile e piacevole per risolvere un problema non di poco conto per un soldatino triste e sconsolato.

Spero di non ricevere un messaggio anche da parte del tenente in questione.

Sarebbe davvero troppo per il mio cuore.

zzzzzzzzzzzzz...

Il tempo...si deve pur passare in caserma, no?