BUCHI FANTASMA

La mia vita è cambiata.

Forse qualcuno/a di voi si è accorto/a che i miei post erano un po' criptici negli ultimi giorni.

Mi capita quando sono il primo che cerca di capire cosa gli passa per la testa.

La mia testa è piena di buchi.

Parlo di buchi extra, non di bocca, naso e orecchie.

Sono buchi metaforici, ma fanno più danni di quelli fisici.

Attraverso questi buchi fantasma passa di tutto.

E a volte ho paura di cosa si agita dentro di me.

Tutto è iniziato una notte.

Una notte nervosa e alcolica.

Ero incazzato con la vita (vi capita mai?) e ubriaco...si, decisamente ubriaco.

Avevo lasciato gli amici in un pub e me ne ero andato via a piedi.

- Torni a casa da solo?

- Devo smaltire un po' di pensieri.

- Ma sei dall'altra parte del mondo.

- Si, lo so. In tutti i sensi direi...ciao ragazzi.

Pensavo di prendere un autobus notturno.

Uno di quelli che passano tra un'eternità e l'altra.

Mi sono incamminato con la mia camicia a quadri, i miei jeans sdruciti e le mie Adidas rosse e la luna mi ha sorriso.

Eccome se mi ha sorriso.

Passo vicino a un parcheggio che costeggia una serie di ristoranti e locali notturni.

Vedo un ragazzo uscire da una trattoria.

Saluta qualcuno e ride.

Chiude la porta con ancora il sorriso spalmato sulle labbra e inizia a camminare verso di me.

Non mi ha ancora notato.

Procede con la testa bassa...sicuramente ancora pensa alle ultime battute che ha scambiato con gli amici ancora dentro alla trattoria.

E' moro, con i capelli ricci, la barba di qualche giorno e un sorriso splendente.

Mi vede avanzare nel buio.

Mi guarda.

Io penso che sia bellissimo e ubriachissimo come me.

Una combinazione pessima.

Mi punta deciso e dopo pochi passi mi fa: - Scusa bello...hai una sigaretta da offrire?

Non so cosa mi passa per la testa...non so cosa mi esce fuori - non dalla bocca...anche se è lei a parlare - ma da uno dei tanti buchi-fantasma.

  Apro la bocca e sputo fuori il diavolo: - No, non ho una sigaretta, ma se ti va posso farti un pompino!

Gelo.

Il ragazzo si ferma e mi guarda perplesso.

Mi aspetto da un momento all'altro un pugno in faccia, uno sputo, un vai a cagare...e invece mi sorride e mi dice: - Ubriaco come sono non credo di essere all'altezza della situazione.

Sorrido di riflesso e confesso: - Anche io non sono messo molto meglio di te.

Iniziamo a parlare come se niente fosse (l'alcol fa miracoli) e non so come e perché ci muoviamo all'unisono verso la sua macchina.

Io in realtà cammino senza sapere dove vado...semplicemente seguo il suo sorriso e lui sembra non fare caso alla mia anomala presenza al suo fianco.

Arriviamo alla macchina e il ragazzo si gira dalla mia parte, mi indica una macchina e mi annuncia: - Io sono arrivato...

Vorrei dire qualcosa...ma non ci riesco...sorrido come un cretino e dico: - Ok.

Sale in macchina, mette in moto e mi saluta con un gesto della mano.

Io rispondo nello stesso modo e rimango solo al centro di un immenso parcheggio deserto con la mano alzata che saluta due fanalini di coda.

- Ma non potevo chiedergli un cazzo di passaggio?

Ci penso solo dopo.

Arrivo a casa con mezzi di fortuna e mi butto sul letto.

Mi addormento di botto, ancora vestito, e ignoro del tutto che la mia vita si trova sul bordo di precipizio di una svolta che definire epocale è riduttivo.

zzzzzzzzzzzzz...