Anni fa abitavo davanti a una caserma.
Non vi dico che gran piacere era per me affacciarmi alla finestra e spiare i soldatini che tornavano alla base dopo l'uscita serale.
A furia di vederli andare avanti e indietro cominciavo a riconoscerli dalla parlata, dal taglio dei capelli, dallo stile dell'abbigliamento.
Quegli appostamenti sono stati fonte di divertimento come poche cose al mondo.
Chi chiedeva una sigaretta, chi attaccava bottone con una scusa , chi saliva a casa per un caffè, chi si fermava per altro...insomma...ho fatto davvero un piccolo studio sociologico sul soldato medio italiano.
Io studente fuori porta con gli ormoni a manetta mi sono divertito a sondare meglio realtà spesso lontanissime da me.
E loro...alla fine...hanno bevuto degli ottimi caffè e fumato delle sigarette dolcissime.
Ricordo con piacere due ragazzi calabresi (due bronzetti!) e un ragazzo sardo che sfiorava la perfezione. Un giorno mi portò dei dolci preparati dalle mani di sua madre. Non ricordo il nome. Ricordo solo che erano buonissimi e che li ho mangiati usando lui come vassoio.
zzzzzzzzzzzzz...
P.S.- ringrazio tutti gli amici e le amiche che leggono il mio blog scemo e lasciano commenti. Sono davvero felice di tutte le manifestazioni di simpatia che mi lasciate e scusate se non lascio la mia email. Nonostante tutto sono un timidone.
Un abbraccio.
Moscone