Però, ragazzi, si possono provare anche altre posizioni per stimolare il nostro rapporto.
Non vedo l'ora di mettermi alla prova con il numero 100!
Ricordate quella parruccona della Iva che girava la ruota e tutto il pubblico gridava CENTO-CENTO-CENTO...in quella frenesia consumistica che era OK, IL PREZZO E' GIUSTO?
Ecco...sogno di vedere quel numero sul contatore del blog.
Ho avuto però l'IMMENSA "fortuna" di vedere il numero "comico" de I SOLITI IDIOTI dove interpretavano una coppia gay,
Ho riso?
Io no.
Il pubblico all'Ariston, invece, ho visto che rideva parecchio.
Si vede che scandire la parola OMO-SE-SSU-ALE diverte moltissimo le signore bene.
Quando le parole si vivono è tutta un'altra cosa.
E' sempre così.
Il classico tormentone mutuato dalla televisione e il cinema.
Una valanga di luoghi comuni serviti su un piatto d'argento a un popolo di pecoroni che si vedono legittimati nel pensiero deviato grazie alle perle di saggezza di due veri idioti.
Il palco di Sanremo amplifica da sempre le brutture della nostra società.
Laggiù, l'ovvio, viene frullato e servito in pompamagna.
La cosa più facile che puoi fare è descrivere i gay, pardon, OMO-SE-SSU-ALI, come persone frivole, anocentriche e con un'idea sulla sessualità che non ha nulla a che fare con l'essere gay.
Basta ascoltare la canzoncina idiota che hanno cantato.
Essere gay è come essere donna senza il ciclo mestruale.
Niente di più lontano dalla realtà.
Cari idioti...essere gay vuol dire essere fieri del proprio cazzo (e in estensione della propria vagina) e non sentirsi per niente donna (o uomini).
Uomini che amano uomini.
Donne che amano donne.
E' così difficile capirlo?
E poi, sapete che vi dico?
Il mondo gblt è così ampio e vasto (come quello etero...se non di più!) che ridurre tutto a una macchietta è la via più semplice per fare la figura dei cretini.
Avete fatto ridere qualcuno di sicuro.
Avete guadagnato dei bei soldini.
Ma si sa...fare il frocio con il culo degli altri è facile.
Facilissimo.
Anche alle Invasioni Barbariche avete prontamente precisato che voi gay non lo siete...e ci mancherebbe.
Daria Bignardi ha subito notato e sottolineato l'atteggiamento difensivo oserei dire genetico...da bar dello sport.
We...noi siamo spacca-patate...che credete che ci divertiamo a sbucciare piselli?!
Sia mai!
Con immensa disistima...
Mi sono trovato costretto a inderire il video dell'esibizione incriminata per chi non ha visto la scenetta scema.
Vederti è sempre strano, curioso e in un certo senso sconvolgente.
Lo è per il semplice fatto che io non so mai cosa sarà.
Cosa dirai.
Cosa farai.
Cosa penserai.
E in questo limbo ci sguazzo come un girino in una pozza d'acqua.
Lo sai...della tua ragazza non mi interessa parlare...sono cose tue...cose che io neanche concepisco.
Sì, perché sai, amico mio, se alle 10 del mattino stai attaccato al mio cazzo e sembra che tutto il mondo si concentri in quei 20 centimetri di carne calda che ti intrigano tanto...poi, alle 11, non puoi chiamare lei come se niente fosse e dirle quanto ti manca.
E' il gioco delle parti?
Ah, sì?
E se io ti dicessi che Mauro si è fatto vivo...tu...dico, tu...che faresti?
Sì, Mauro, l'elettricista...hai capito bene.
Il mio cazzo è solo tuo?
Come il mio cuore, il mio gomito e il mio naso?
Troppo facile.
Sono stato bene con te...ma anche male.
Sai che effetto hai su di me e io non sopporto questa debolezza che mi rende trasparente e vulnerabile.
Tu di me non hai capito nulla...lasciatelo dire...io ci provo...ma quando mi stanco...quando mi rompo le scatole...puoi pregare in greco, arabo o cinese...e io...io sono già lontano.
Mi hai salutato con un messaggio scritto in un foglietto che ho ritrovato dentro il portafoglio quando sono andato a pagare la colazione al bar il mattino dopo l'arrivederci.
"Sei la cosa più bella che mi sia mai capitata!"
Ho sorriso.
Non sai quanto potrebbe trasformarsi nella cosa più brutta della tua vita...se solo io volessi.